ANIDIS - L'ingegneria Sismica in Italia, ANIDIS XIX & ASSISi XVII - 2022

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Linee Guida per la classificazione e gestione del rischio della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti.Analisi critica e individuazione di metodi innovativi per migliorare la classificazione del rischio da frana.

Galileo Tamasi, Brunella Cutrone, Emanuele Renzi, Walter Salvatore

Ultima modifica: 2022-08-05

Sommario


I collassi strutturali avvenuti nel corso degli ultimi anni in Italia hanno messo in luce la necessità di interventi manutentivi urgenti su numerosi ponti e viadotti della rete stradale e autostradale nazionale aperti alla circolazione. Per assicurare un sistema di gestione del rischio delle infrastrutture uniforme sul territorio nazionale, sono state emesse dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici linea guida e relative istruzioni operative che consentono, la classificazione, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti. Focus centrale dell’approccio è la determinazione, per ogni ponte, della cosiddetta “Classe di attenzione complessiva”; essa è il risultato della combinazione di quattro distinte classi di attenzione legate a quattro differenti tipologie di rischio: rischio strutturale e fondazionale, rischio sismico, rischio frane e rischio idraulico. La predisposizione del territorio italiano ai fenomeni franosi si traduce in una significativa possibilità che sussistano delle interazioni con le opere d’arte della rete viaria nazionale. In questo contento risulta dunque fondamentale mettere a punto tecniche efficaci per la caratterizzazione delle aree instabili presenti sul territorio. Tale caratterizzazione risulta tuttavia spesso difficile in assenza di monitoraggi e vista la sostanziale difficoltà di applicazione su vasta scala all’intero territorio, per motivi di economicità e praticità. Il presente lavoro si inquadra nell’ambito della individuazione e successiva classificazione del rischio da frana per i ponti esistenti; in particolare, viene compiuta un’analisi critica degli aspetti, ad esso inerenti, presenti all’interno delle Linee Guida. In particolare viene illustrata un’analisi dei parametri di calcolo della classe di attenzione relativa al rischio idrogeologico, al fine di ottimizzare l’applicazione delle linee guida limitando la soggettività nelle elaborazioni. Nel lavoro sono quindi presentati alcuni metodi per determinare la propensione al dissesto dell’area investigata, questo al fine di evitare che la mancanza o la scarsa attendibilità di informazioni iniziali determinino la mancata o errata esecuzione della analisi di rischio.  Il lavoro si conclude con una proposta di miglioramento delle linee guida indicando alcuni metodi innovativi per stimare i parametri necessari alla determinazione del livello di pericolosità associato alla classe di attenzione frane, che consentono di limitare l’incertezza delle elaborazioni.


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