L’analisi della risposta dinamica della parete muraria – più o meno rinforzata – colpita da una sequenza di impulsi di accelerazione ortogonali al suo piano ed alternati in segno, costituisce l’oggetto del lavoro.

Due aspetti rilevanti caratterizzano questa risposta: il verificarsi di accumulo di deformazione della parete sotto l’azione della sequenza di impulsi, malgrado la loro alternanza in segno e il verificarsi del collasso dinamico quando, sotto l’ultimo impulso della sequenza, la deformazione della parete ha raggiunto quella configurazione critica in cui ogni risorsa resistente del peso è stata perduta.

Lo studio rivela come la parete possa essere in grado di mobilitare meccanismi di deformazione che, col variare della loro geometria durante il moto, rendono la parete in grado di sfuggire all’azione distruttiva del sisma. Il lavoro mostra come si possa ottenere direttamente l’intensità dell’accelerazione di collasso rapportata alla resistenza statica della parete, e quindi il cosiddetto fattore di comportamento, in relazione alla durata degli impulsi della sequenza. Non sono quindi le opinabili caratteristiche di duttilità della struttura e del materiale a definire tale rapporto, bensì l’intrinseca capacità resistente della struttura a mobilitare meccanismi di deformazione per il naturale formarsi di distacchi, per l’incapacità del materiale a sostenere sollecitazioni di trazione.

Il periodo del sisma atteso consente di modulare la durata degli impulsi e quindi di pervenire all’effettivo valore dell’intensità di accelerazione che determina il collasso dinamico della parete. 

L’idoneo sistema di rinforzo consiste nella realizzazione di opportune fasciature in FRP o similari. Il lavoro vuole così mostrare come il giusto connubio tra le moderne tecniche di rinforzo e il naturale comportamento dinamico della struttura muraria, possa consentire di sfuggire all’azione distruttiva del sisma.