Gli edifici prefabbricati monopiano in c.a.p. sono una particolare categoria di strutture caratterizzate da una specifica tipologia costruttiva.  Il terremoto del 2012 in Emilia ha evidenziato degli aspetti dei danni prodotti da un terremoto prima poco considerati. In particolare, si è assistito al collasso o al grave danneggiamento di questa tipologia di edifici principalmente a causa della mancanza di connessioni efficaci tra travi e pilastri e tra elementi di copertura e travi.  Il miglioramento globale delle prestazioni sismiche del fabbricato non è in genere il primo obbiettivo, anche se può essere ottenuto con una corretta scelta delle connessioni tra elementi strutturali. Prevedendo collegamenti a fusibile dissipativo tra gli elementi strutturali, prima di attingere alle risorse di plasticizzazione della struttura esistente, si attiva la dissipazione di energia e l'effetto di regolarizzazione del comportamento strutturale.

L'analisi del miglioramento conseguibile con l'impiego di dispositivi a fusibile dissipativo Sismocell, sviluppati per la messa in sicurezza dei capannoni prefabbricati, richiede generalmente delle modellazioni non lineari (TH Analyses), che tengano in considerazione il comportamento elasto-plastico del dispositivo. Nel contributo si propone una procedura in campo lineare per tenere in considerazione, nella modellazione della struttura, dell'effetto di disaccoppiamento generato dall'attivazione dei dispositivi. I confronti sono effettuati considerando differenti configurazioni strutturali e differenti tipologie di dispositivi, con riferimento anche a casi reali. I risultati della modellazione lineare vengono posti a confronto con un'analisi dinamica non lineare, per uno specifico sito, mettendo in evidenza potenzialità e limiti della modellazione lineare.