Comportamento Sismico di Edifici a Pannelli in Legno a Strati Incrociati realizzati con Connessioni di tipo Innovativo
Ultima modifica: 2013-05-15
Sommario
Gli edifici a pannelli in legno a strati incrociati (tipo Cross-Lam) negli ultimi anni hanno attratto un mercato sempre più ampio grazie ai numerosi vantaggi che sono in grado di fornire quali, ad esempio, la sostenibilità ambientale, l’elevata resistenza al fuoco e la rapidità di esecuzione. Dal punto di vista sismico è ben noto che i pannelli lignei in sé non sono in grado di fornire una significativa dissipazione energetica e pertanto i sistemi costruttivi odierni prevedono la localizzazione dell’isteresi nelle zone di collegamento. La progettazione sismica viene difatti normalmente svolta secondo la gerarchia pannello forte – connessione debole e gli elementi che nel caso di eventi sismici distruttivi hanno il compito di dissipare l’energia in ingresso sono le connessioni pannello-pannello e pannello-fondazione. Per questa ragione, la capacità dell’edificio di resistere all’azione sismica risulta fortemente condizionata dalle caratteristiche dissipative delle connessioni le quali, normalmente sono realizzate con tecniche che mirano a concentrare la plasticizzazione nei chiodi. Questi ultimi, però, sotto azioni cicliche esibiscono un comportamento caratterizzato da fenomeni pinching e da un forte degrado della capacità di dissipare energia.
Allo scopo di proporre un approccio innovativo per il miglioramento delle performance sismiche degli edifici a pannelli portanti in legno, il presente lavoro propone la sostituzione dei classici dispositivi hold-down, con un angolare dissipativo la cui forma viene opportunamente progettata con la finalità di ottimizzarne il comportamento isteretico. Pertanto, nel presente articolo, vengono dapprima mostrati i risultati di una campagna sperimentale finalizzata a determinare la risposta forza-spostamento sotto azioni cicliche dell’XL-stub. Successivamente, l’efficacia del dispositivo proposto viene dimostrata con riferimento ad un caso studio. In particolare, viene modellato con il software SeismoStruct l’edificio di tre piani sperimentato nell’ambito del progetto SOFIE e, mediante lo sviluppo di analisi dinamiche incrementali (IDA), viene comparato il comportamento dell’edificio con gli hold-down o con gli XL-stub in termini di fattore di struttura q. I risultati ottenuti sono molto promettenti in relazione alla possibilità di impiegare gli angolari proposti in alternativa ai collegamenti di tipo tradizionale.
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