Influenza della categoria di sottosuolo sulla vulnerabilità sismica di edifici alti
Ultima modifica: 2013-05-03
Sommario
La maggior parte degli edifici in Italia sono stati progettati secondo normative antecedenti il Decreto Ministeriale del 2008 (NTC 2008). Tali codici tenevano conto dell'influenza del tipo di terreno sull'azione sismica attraverso un coefficiente di fondazione amplificativo, ε, che poteva essere 1.3 nelle peggiori condizioni geotecniche (presenza di depositi alluvionali). In accordo con gli Eurocodi, le NTC2008 considerano l'influenza del tipo di terreno nella valutazione dell'azione sismica attraverso la definizione di diverse categorie di sottosuolo e coefficienti di correzione per la topografia del sito. In questo modo è possibile non solo amplificare lo spettro ma anche variarne la forma, per una stima più accurata dell’azione sismica.
La memoria focalizza l’attenzione sulle problematiche relative alla valutazione della vulnerabilità di edifici alti, generalmente caratterizzati da valori dei periodi di vibrare particolarmente elevati rispetto a quelli di edifici ordinari, al fine di fornire indicazioni quantitative sull’influenza della tipologia di terreno sulla risposta sismica di tali edifici. In particolare, il confronto tra lo spettro di progetto fornito dal Decreto Ministeriale del 1996 (DM96) e quello fornito dalle NTC 2008 per struttura in calcestruzzo armato a pareti (tipica degli edifici alti) non mostra differenze significative per alti valori del periodo di vibrare della prima forma modale, in ipotesi di terreno buono (suolo tipo A, come definito dalla NTC 2008). Viceversa, le differenze possono superare il 100% per suoli scadenti (per esempio un tipo di suolo D). Pertanto, una nuova valutazione dell'azione sismica di edifici alti, in linea con i nuovi codici, può non essere più onerosa, a meno che le condizioni relative al tipo di terreno su cui si fonda l'edificio non siano estremamente sfavorevoli.
Analisi preliminari sono state effettuate su un caso studio, relativo ad un edificio con struttura sismo-resistente in calcestruzzo armato (C.A.) progettato agli inizi degli anni ’80. Le analisi sono state condotte attraverso gli strumenti più semplici forniti dalle NTC2008 (ovvero l’analisi statica lineare, LSA, e l’analisi dinamica lineare, LDA), per valutare la vulnerabilità sismica dell'edificio. I risultati mostrano che gran parte del taglio, momento flettente e sforzo assiale alla base della struttura sono assorbiti dal nucleo centrale, come previsto per la tipologia di struttura in esame. La vulnerabilità della struttura è maggiore di quella ritenuta accettabile dalle NTC 2008 solo per terreni scadenti. I risultati di analisi più dettagliate, di tipo non lineare, sono mostrati in un’altra memoria presentata allo stesso convegno.
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