Il danneggiamento delle strutture prefabbricate a seguito del terremoto del maggio 2012 in Emilia-Romagna
Ultima modifica: 2013-04-22
Sommario
Il 20 ed il 29 maggio 2012 due eventi sismici di magnitudo 5.9 e 5.8 hanno colpito la regione dell'Emilia Romagna, investendo decine di comuni del nord-Italia, sedi dei centri industriali tra i più sviluppati del territorio nazionale.
Per quanto concerne il danno strutturale, diverse tipologie costruttive sono state colpite dal sisma ed i danni maggiori, sia per numero che per entità, sono stati registrati nelle strutture in muratura, soprattutto storiche, e nelle strutture prefabbricate in c.a., soprattutto monopiano ad uso industriale.
Le ingenti perdite economiche relative agli edifici prefabbricati sono giustificate, prima di qualsiasi ulteriore causa, dalla grossa presenza di tali edifici nell'area colpita dal sisma. Oltre l'elevata esposizione della tipologia strutturale indagata, altra causa dei numerosi danni è rappresentata sicuramente dalla vulnerabilità sismica delle strutture prefabbricate.
Con lo scopo di giustificare quest'ultima osservazione, si sviluppa la parte principale del lavoro che ha come obiettivo fondamentale lo studio del comportamento atteso ed esibito dalle strutture prefabbricate nelle aree colpite dal sisma. Lo studio dei danni registrati ha evidenziato che il danno delle strutture prefabbricate ha coinvolto in maggior misura i sistemi di connessione tra le varie membrature. Sulla base di semplici considerazioni sulle registrazioni accelerometriche registrate, inoltre, si è anche potuto giustificare l'elevata percentuale dei fenomeni di perdita di appoggio. Per mezzo di un breve studio parametrico, infine, si è motivata anche l'elevata diffusione di connessioni semplicemente attritive nel territorio colpito dal sisma.
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