PANNELLI METALLICI DISSIPATIVI AD INSTABILITÀ IMPEDITA
Ultima modifica: 2013-06-03
Sommario
I sistemi di protezione passiva basati sull’uso di lastre metalliche a taglio possono rappresentare una modalità efficace attraverso la quale conseguire un significativo miglioramento della risposta sismica di edifici in c.a. e acciaio. Le alte capacità dissipative che tali dispositivi possono offrire sono subordinate alla possibilità di avere eventuali instabilità soltanto per domande sismiche talmente elevate da non essere di interesse ai fini della progettazione, così da conseguire una sostanziale eliminazione di quei fenomeni di degrado ciclico ricollegabili al passaggio da un meccanismo resistente di taglio puro ad un meccanismo di tipo “tension field”. Negli anni passati, tale obiettivo è stato perseguito in maniera soddisfacente mediante l’uso di irrigidimenti trasversali saldati, ai quali è demandato il compito di ridurre le luci libere di inflessione della lastra di base. Tuttavia, è stato osservato che un processo di saldatura non accurato potrebbe comunque comportare una non conveniente riduzione della capacità irrigidente del sistema per domande a taglio limitate.
Per tale motivo, in maniera alternativa, gli autori hanno concepito un sistema innovativo, denominato “Pannello a taglio ad Instabilità Impedita”. Esso è sempre basato sull’uso di lastre a taglio, ma i fenomeni instabili sono, in maniera proficua, impediti senza ricorrere a processi di saldatura. All’uopo, si fa uso di elementi in acciaio disposti parallelamente alla lastra di base, risultando sconnessi da quest’ultima rispetto alle deformazioni di tipo membranale ed in grado di vincolare le sue deformazioni fuori dal piano quando i fenomeni instabili tendono ad attivarsi.
Nella presente memoria sono presentati i risultati di una campagna sperimentale condotta per indagare la capacità dei sistemi proposti sia nel caso di lastre di base in alluminio che in acciaio. Sono inoltre considerate due diverse tecnologie per l’inibizione dei fenomeni instabili. La prima consiste nel contenere gli spostamenti fuori dal piano per le sole porzioni di lastra che sono maggiormente coinvolte nello sviluppo delle prime modalità critiche. La seconda, invece, è ottenuta tramite un’inibizione totale degli spostamenti fuori piano di tutti i punti della lastra di base.
I risultati ottenuti mostrano che i sistemi proposti sono in grado di fornire una capacità isteretica significativa, anche quando confrontata con quella di sistemi di analoghe caratteristiche, testati in passato dagli autori, per i quali i fenomeni instabili erano contrastati mediante il tradizionale uso di irrigidimenti trasversali.
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