Lo studio riassume le analisi effettivamente eseguite su un edificio esistente costruito dopo l’anno 2000 in un’area corrispondente ad una zona non classificata sismicamente all’atto della costruzione ma successivamente classificata come zona 3 (OPCM 3274/2003 – DM 14.01.08). Il fabbricato, a destinazione industriale, di dimensioni in pianta pari a circa 27 m x 60 m, è costituito da una ossatura in c.a. composta da fondazioni e pilastrature gettate in opera. Il sistema è monopiano di altezza pari a circa 9 m. La copertura è composta da una orditura di travi principali in c.a. ordinario (luci di circa 10 m) e una orditura secondaria di travi precompresse ad Y (luci di circa 20 m) sormontate da coppelle prefabbricate. I tamponamenti sono eseguiti in lastre prefabbricate di calcestruzzo alleggerito agganciate ai pilastri perimetrali.

Lo studio illustra un “range” di schemi stati statici al fine di individuare il comportamento del sistema e determinare le azioni sismiche conseguenti all’applicazione del DM 14.01.08 (analisi dinamica con spettro di risposta). I risultati del range dei comportamenti viene comparato. Sono messe in evidenza varie ipotesi per valutare quali possano essere i “margini” di applicazione di un approccio di calcolo semplificato (anche manuale). Vengono evidenziate le carenze relativamente ai collegamenti (trave-trave; trave-pilastro; tamponamento-pilastro). Infine sono indicate alcune soluzioni per l’adeguamento sismico del fabbricato con relativi calcoli (sia per quanto concerne i collegamenti proposti, sia per quanto concerne le resistenze dei pilastri).

Lo studio ha dato origine alla seguente pubblicazione: Marco Boscolo Bielo, “Vulnerabilità sismica degli edifici industriali”, Roma, Legislazione Tecnica Editrice, ottobre 2012.