ANIDIS - L'ingegneria Sismica in Italia, ANIDIS 2011 - XIV convegno

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Un approccio semplificato per la localizzazione del danno su strutture in cemento armato basato sulla Trasformata di Stockwell

Felice Carlo Ponzo, Rocco Ditommaso, Gianluca Auletta

Ultima modifica: 2011-06-21

Sommario


È noto che l'occorrenza di un danno strutturale, su un qualsiasi tipo di struttura, è in grado di alterarne le caratteristiche dinamiche. I principali parametri interessati da queste variazioni sono generalmente i periodi propri, i fattori di smorzamento e le deformate modali. Sulla misura di tali variazioni si basano diversi metodi di valutazione del danneggiamento. Notevoli sforzi sono stati fatti al fine di ottenere relazioni semplificate e tali da poter essere utilizzate in metodologie speditive, in grado di mettere in relazione le variazioni dei parametri sopra elencati con l'entità del danno subito da una struttura e con una possibile localizzazione dello stesso.

Negli ultimi anni sono stati proposti alcuni metodi basati sulla variazione della curvatura modale. Tali metodologie sembrano avere particolari abilità nel riuscire a localizzare il danno sulle strutture. In questo lavoro viene proposta una nuova strategia di analisi del comportamento non lineare delle strutture basato sulla trasformata di Stockwell. Tale trasformata supera i limiti derivanti dalle ipotesi di comportamento stazionario e consente di analizzare il comportamento non lineare, e quindi non stazionario, di un qualsiasi sistema dinamico e, di conseguenza, di una qualsiasi struttura, consentendo una stima molto accurata delle caratteristiche dinamiche della stessa. In particolare, per un edificio sottoposto a un forte evento sismico, sfruttando un filtro a banda variabile basato su quest'ultima trasformata, diventa possibile valutare con buona accuratezza le deformate modali durante la massima escursione in campo plastico, dunque, nell'istante in cui l'edificio raggiunge la sua minima frequenza di oscillazione prima che cessi l'evento. Nel lavoro vengono mostrati diversi esempi in cui, grazie al confronto tra le curvature modali valutate prima, durante e dopo l'evento è possibile valutare con estrema semplicità la posizione del danno su un telaio in cemento armato.


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