Nell’ambito del crescente interesse rivolto dagli studiosi al comportamento sismico degli edifici realizzati con murature del costruito storico, vengono in questo articolo riportati i risultati sperimentali di prove eseguite su pannelli murari ricavati da murature portanti ricavate da edifici situati a L’Aquila.

I pannelli murari sono stati sottoposti a prove sia non riforzati che rinforzati in via preventiva o come tecnica di riparazione al fine di determinare l’influenza di tali parametri. Le prove sono state realizzate in situ nelle zone terremotate dell’Abbruzzo su tessiture murarie tipiche di queste località sia su pannelli non rinforzati sia su pannelli rinforzati con diverse tecniche (placcaggi con materiali compositi a base di fibra di acciaio, carbonio e di vetro).

Un numero significativo di pannelli è stato ricavato da edifici lesionati scegliendo porzioni di pareti murarie non danneggiate, in genere caratterizzate da tessiture murarie costituite da due paramenti murari debolmente ammorsati con materiali costitutivi di pietrame appena sbozzato legato insieme da calce aerea. Tutti i pannelli sono stati ricavati da pareti murarie con tecniche tali da non determinare danneggiamenti.

I materiali di base sono stati inizialmente caratterizzati meccanicamente (malta, mattoni, muratura). Particolare attenzione è stata rivolta al confezionamento della malta realizzata con calce aerea e sabbia limosa.

In entrambi i casi il carico è stato impartito ai pannelli staticamente mediante l’applicazione di forze monotonicamente crescenti.

I risultati sperimentali hanno permesso, mediante il confronto con i valori indicati dalle attuali normative italiane, di evidenziare alcune interessanti problematiche legate alla scelta del tipo di prova ed ai relativi modelli interpretativi. Dalla ricerca sono emersi importanti indicazioni sulla possibilità di scelta del tipo di prova, in funzione della localizzazione dell’elemento strutturale all’interno di una parete in muratura.