Validazione di scenari di danno ottenuti con modelli meccanici: il caso studio del quartiere di Pettino a L’Aquila
Ultima modifica: 2013-05-29
Sommario
Come confermato da recenti eventi sismici, italiani (come quello de L’Aquila 2009 o de l’Emilia 2012) e non solo, la necessità di disporre di affidabili modelli che possano supportare efficaci azioni di mitigazioni del rischio sismico è stringente.
Tra i differenti approcci proposti in letteratura, l’adozione di modelli a base meccanica sembra preferibile poiché: da un lato, consente di tenere esplicitamente in conto l’influenza di alcuni parametri meccanici e geometrici – ancorché limitati in numero – nella risposta sismica delle classi esaminate; dall’altro, utilizza una descrizione dell’hazard più accurata (ad esempio in termini di spettri di risposta). Rispetto ad altri approcci, quali ad esempio quelli a base empirica (calibrati direttamente sul danno osservato), la validazione di tali modelli – fondamentale per valutarne il grado di affidabilità - risulta tuttavia piuttosto complessa. Un confronto diretto con il danno osservato non è infatti possibile e quello con altri approcci (ad esempio empirici) richiede l’introduzione di leggi di correlazione (ad esempio tra i parametri atti a descrivere l’input sismico, quali intensità e accelerazione di picco al suolo) che introducono ulteriori incertezze nella procedura di valutazione.
In tale contesto, nell’articolo è proposta l’applicazione e validazione di una procedura di valutazione di vulnerabilità basata sull’impiego di modelli a base meccanica con approccio in spostamenti (Displacement Based Vulnearbility - DBV method) messa a punto originariamente all’interno del progetto S2 (Development of a dynamical model for seismic hazard assessment at national scale - INGV-DPC 2007-2009). I modelli sviluppati sono indirizzati all’analisi della risposta sismica di strutture esistenti in muratura e in calcestruzzo armato; la valutazione è eseguita tramite l’applicazione di procedure statiche non lineari, con particolare riferimento all’uso di spettri sovrasmorzati; le curve di fragilità sono computate tenendo conto – tramite un approccio probabilistico (basato sull’approccio dello sviluppo in serie di Taylor oppure la tecnica delle superfici di risposta) – delle incertezze relative alla definizione dell’hazard, della capacità e degli stati limite.
Nello specifico, la validazione è ottenuta tramite il confronto degli scenari di danno reali e simulati relativi al quartiere di Pettino danneggiato a seguito dell’evento sismico de L’Aquila (2009). La validazione si avvale non solo di informazioni relative al danno reale occorso ma anche delle registrazioni dell’input sismico caratterizzante l’evento analizzato. I risultati ottenuti evidenziano una buona affidabilità nella previsione fornita dai modelli e dalle procedure proposte (30% di edifici inagibili previsti contro il 35% reale occorso).è richiesta l'iscrizione al convegno per poter visualizzare gli interventi.