STIMA DELLA VULNERABILITA’ SISMICA DELLE STRUTTURE IN C.A. MEDIANTE PROCEDURA SEMPLIFICATA
Ultima modifica: 2013-05-10
Sommario
Le strutture esistenti in conglomerato cementizio armato costituiscono un’ampia parte del patrimonio costruito in Italia a partire dagli anni ’50 ed interessano molti edifici strategici. Molti di essi all’atto della costruzione erano localizzati in zone non classificate sismiche e quindi non hanno seguito una progettazione antisismica; molti di questi oggi si trovano in zone classificate di media ed alta sismicità.
L’elevato numero di questi edifici richiede ingenti somme di denaro solo per l’esecuzione della valutazione della sicurezza sismica, si rende quindi necessario poter quantificare la resistenza sismica mediante procedure semplificate che consentano di costruire una scala di priorità di intervento in tempi brevi e con l’impiego di risorse molto limitate.
Nel lavoro viene presentata una procedura numerica per la valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici esistenti in c.a. denominata FIRSTEP-RC, che consente di stimare la capacita resistente degli edifici in maniera rapida e con l’ausilio delle poche informazioni che possono essere raccolte durante una veloce visita di sopralluogo.
La procedura permette di valutare la resistenza, nelle due direzioni principali dell’edificio di strutture che fanno riferimento alle diverse tipologie strutturali riscontrate nel patrimonio edilizio costruito: telai piani unidirezionali, telai spaziali, telai misti a setti, setti, telai con presenza di tamponature. Questo strumento consente di stimare l’accelerazione resistente al piede, tenendo in considerazione anche la possibile attivazione di meccanismi locali come il collasso del nodo trave-pilastro, la rottura a taglio-torsione delle travi per la sollecitazione flessionale trasferita dai solai nelle strutture a telai piani unidirezionali.
Adeguata enfasi viene dedicata alle tipologie di struttura mista a telai e setti, che rappresenta una significativa parte degli edifici a più piani.
L’applicazione della procedura ad un campione di alcune decine di edifici scolastici situati nella Regione Friuli Venezia Giulia consente di evidenziare le potenzialità dello strumento di analisi nella stesura di una scala di priorità di intervento associata al livello di sicurezza sismica.
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