Modelli per l’interpretazione dei risultati di prove di push-out su travi reticolari miste
Ultima modifica: 2011-07-14
Sommario
Per la previsione del comportamento sismico delle travi reticolari miste riveste fondamentale importanza la capacità di prevedere la resistenza a taglio dell’elemento composto.
Nelle tradizionali tipologie di travi composte, realizzate frequentemente con trave metallica a doppio T accoppiata con soletta collaborante in calcestruzzo, è possibile affidare la resistenza a taglio alla sola parte metallica. Nelle travi reticolari miste tale assunzione è certamente fortemente penalizzante, in relazione alla geometria dell’elemento che si configura come una vera e propria trave in calcestruzzo con armature di generose dimensioni inglobate nel getto. In tale ambito recentemente sono state impiegate, senza raggiungere risultati completamente soddisfacenti, relazioni per la previsione della resistenza a taglio ottenute come estensione dei modelli a campi di tensione ad inclinazione variabile impiegati per le travi in cemento armato e modelli che interpretano il comportamento della trave reticolare come somma di una trave reticolare metallica e di una trave in c.a. non armata a taglio.
La difficoltà riscontrate nel prevedere con modelli analitici la resistenza a taglio, unite alle difficoltà generate dalla mancanza di precise indicazioni normative in questo ambito, ha recentemente stimolato produttori e ricercatori ad eseguire prove sperimentali che si prefiggono l’obiettivo, da un lato di fornire utili indicazioni per la validazione di modelli teorici, dall’altro il supporto alla progettazione “by testing” prevista dalle recenti normative.
In particolare nell’ultimo lustro, per la valutazione della capacità di far fronte allo scorrimento, si sono moltiplicate le sperimentazioni finalizzate allo studio della connessione acciaio-calcestruzzo. In analogia a quanto previsto dai codici nazionali e internazionali per le travi miste acciaio-calcestruzzo tradizionali, sono state condotte prove di push-out. L’interpretazione dei risultati di tali prove con i modelli tipici per le connessioni delle travi miste si è spesso rivelata eccessivamente conservativa, mentre l’impiego di modelli resistenti tipici delle travi in c.a. ha più di qualche volta fornito risultati non cautelativi.
In quest’ambito, nel lavoro proposto il modello per la valutazione della resistenza e della rigidezza iniziale delle connessioni viene modificato per tenere in conto la particolare morfologia della connessione della trave reticolare mista, affidata al traliccio metallico composto dalle reticolari d’anima e dai correnti superiori. L’analisi è condotta inizialmente attraverso modelli numerici agli elementi finiti in campo non lineare, in modo da evidenziare le differenze di comportamento della connessione in studio con quello delle travi miste tradizionali. Il modello realizzato è validato attraverso l’interpretazione dei risultati di prove di push-out condotte recentemente dagli scriventi, unitamente ai risultati disponibili in letteratura. Infine il modello meccanico costituisce la base per la derivazione di semplici relazioni analitiche da impiegare nella progettazione e nella verifica delle travi reticolari miste.
è richiesta l'iscrizione al convegno per poter visualizzare gli interventi.