Vulnerabilità sismica di oggetti d’arte: le statue della Galleria dei Prigioni – Galleria dell’Accademia di Firenze
Ultima modifica: 2011-06-27
Sommario
In questo lavoro viene analizzata la vulnerabilità sismica delle statue in marmo di Michelangelo esposte nella Galleria dei Prigioni presso il Museo dell'Accademia di Firenze. Si tratta dei quattro Prigioni (o Schiavi) che danno il nome alla Sala, opere non concluse scolpite tra il 1530 ed il 1536, della statua del San Matteo, e del gruppo della Pietà di Palestrina che si differenzia per geometria e provenienza e la cui attribuzione a Michelangelo è ancora dubbia.
Le analisi di vulnerabilità sono state svolte seguendo l'impostazione generale descritta nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 ottobre 2007 per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale. Tale Direttiva, pur riferendosi specificatamente alle costruzioni in muratura, introduce principi e criteri che possono essere estesi anche ad altre opere ivi non esplicitamente trattate.
In particolare per il caso studio trattato, dopo la fase di acquisizione della conoscenza che coinvolge, tra l'altro, la ricerca storica, il rilievo geometrico, materico e dello stato di conservazione, la caratterizzazione dei materiali e l'identificazione dell'edificio ospitante, viene studiata la risposta sismica delle singole statue sia in termini di analisi dell'equilibrio globale, mediante modelli a diverso grado di accuratezza, sia svolgendo analisi tensionali.
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