ANIDIS - L'ingegneria Sismica in Italia, ANIDIS 2011 - XIV convegno

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In tema di analisi statica non lineare di tipo adattivo e multimodale per la valutazione della risposta sismica delle strutture.

Aurelio Ghersi, Pietro Lenza

Ultima modifica: 2011-06-24

Sommario


L’analisi statica non lineare costituisce uno strumento dell’analisi strutturale che ha visto negli ultimi anni aumentare il suo impiego anche nell’attività professionale. Com’è noto tale analisi costituisce la procedura più idonea per l’esame delle costruzioni esistenti, perché in questi casi l’incertezza nella valutazione del coefficiente di struttura rende difficile proporre un’analisi lineare mediante uno spettro di progetto. L’analisi potrebbe essere anche una procedura di verifica per i nuovi edifici dimensionati sulla base dell’analisi lineare, proprio per confermare o meno il coefficiente di struttura adottato. In prospettiva potrebbe diventare anche il principale strumento per la progettazione delle nuove strutture quando l’approccio del displacement based design avrà compiuto una piena maturazione. Per tale motivo ogni contributo di approfondimento su questa procedura può rivelarsi utile al progresso dell’analisi strutturale in zona simica.

In questa nota gli autori ribadiscono alcune posizioni già avanzate in precedenza [1], [2]che si basano:

-       sulla non indispensabilità di definire un sistema elementare equivalente;

-       sull’utilità di utilizzare un’analisi dinamica modale, strumento quindi lineare, per la valutazione degli spostamenti elastici attesi.

Nel caso degli edifici speciali in muratura l’esame di macroelementi, sostanzialmente isostatici o debolmente iperstatici, trova in questa modalità di applicazione dell’analisi pushover particolare utilità anche perché spesso gli stati limite, con i quali confrontarsi, attengono a condizioni cinematiche più che tensionali.

Nel caso di strutture fortemente iperstatiche quali le ordinarie strutture intelaiate in c.a. le due posizioni aprono la strada ad un approccio anche di tipo adattivo e multimodale che utilizzi strumenti di analisi semplici e generalmente disponibili.

La procedura che si intende illustrare in questa nota fa riferimento direttamente ed esclusivamente alla configurazione effettiva della struttura ed utilizza la consueta analisi elastica modale (ricerca degli autovalori ed autovettori) per definire la variazione progressiva delle caratteristiche dinamiche e l’analisi dinamica modale per valutare la progressione degli spostamenti con riferimento allo specifico spettro elastico del sito. In particolare la procedura sembra presentare minori difficoltà gestionali ed interpretative se, come si propone, si applicano, nei passi incrementali, non dei sistemi di forze ma gli inviluppi degli spostamenti di piano restituiti dalle analisi dinamiche modali. Quest’ultima viene poi anche utilizzata per definire la domanda degli spostamenti elastici.

La procedura sembra agli autori così conseguire un aspetto di maggiore evidenza fisica e praticabilità considerata l’ordinarietà degli strumenti che adopera e la sua sperimentazione sul campo potrà anche evidenziare l’effettiva necessità, tutt’altro che scontata, di dover procedere per via adattiva e multimodale.

L’approccio inoltre può suggerire, proprio per la sua semplicità, anche qualche spunto per utilizzarlo come strumento di progetto.

 

[1] M.Bosco, A Ghersi, E.M.Marino : “On the evaluation of seismic response of structures by nonlinear static methods”; Earthquake Engineering and Structural Dynamics; 2009

[2] A. Ghersi, P.Lenza: “Edifici antisimici in c.a.” ; Dario Flaccovio Editore, 2009


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