Raggruppamento della pericolosità sismica del territorio nazionale attraverso parametri statistici
Ultima modifica: 2011-06-30
Sommario
Obiettivo del presente lavoro è una proposta di classificazione del territorio nazionale congruente con la pericolosità sismica calcolata con metodi probabilistici.
I dati in input dell'analisi sono i valori di picco dell'accelerazione e le ordinate degli spettri di risposta corrispondenti ad una probabilità di eccedenza non superiore al 10% in 50 anni (T = 475 anni) elaborati dall'INGV nell'ambito del progetto S1 (http://esse1.mi.ingv.it)
La metodologia d'analisi utilizzata classifica il territorio nazionale considerando sia il valore di accelerazione sia la coerenza delle forme e la similarità degli spettri di risposta a pericolosità uniforme; i risultati delle analisi sono rappresentati mediante mappe.
La metodologia proposta rappresenta una evoluzione di quella elaborata nell'ambito della Convenzione tra ENEA e la Regione Lazio ("Analisi della sismicità regionale ai fini dell'individuazione di classi di comuni con situazioni omogenee di scuotibilità in occasione di eventi sismici"); tale metodologia ha fornito elementi utili alla predisposizione della recente riclassificazione sismica del territorio laziale.
In seconda istanza, si è effettuato un raffronto tra i risultati ottenuti applicando la medesima metodologia a dati di diversa provenienza: da un lato gli spettri ad hazard uniforme elaborati dall'INGV e dall'altro quelli ricavati in osservanza della normativa tecnica in materia di costruzioni (Decreto del Ministero delle Infrastrutture del 14 gennaio 2008). A riguardo sono state prodotte mappe in cui vengono poste in risalto le differenze tra gli spettri di normativa e quelli probabilistici forniti da INGV. Le zone per le quali il valore di accelerazione spettrale calcolato secondo la normativa è deficitario corrispondono, in gran parte, a porzioni di territorio del Centro e del Sud Italia.
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