L’adeguamento  sismico dell’edifico di culto, ubicato a circa 20 Km dall’Aquila,  è stato progettato e realizzato negli anni 2001/2002 . Le forti manomissioni di interventi realizzati negli  anni ’60,  con forti appesantimenti della  copertura,  indirizzarono  la strategia progettuale verso soluzioni che ne riducessero le masse e ne aumentassero la rigidezza. Questa scelta sicuramente  vantaggiosa per la riduzione delle forze simiche agenti, nel contempo produceva una diminuzione del periodo e quindi un effetto opposto. Il sisma del 6 aprile 2009 ha comunque mostrato come le scelte attuate con schemi statici semplici, l’uso di materiali appropriati, per le funzioni richieste, ha mostrato per un opera particolarmente vulnerabile, come possano risultare efficaci ed evitarne  danni irreparabili.

In particolare è stato applicato un sistema FRCM (Fiber Reinforced Cementitiuos Matrix) come rinforzo estradossale con funzioni antisismiche sui circa 600mq delle volte che costituiscono l’edificio.Il sistema adottato si differenzia dai tradizionali FRP per il fatto che la resina epossidica di quest’ultimi è stata sostituita da un materiale inorganico con funzioni leganti(malta cementizia pozzolanica speciale).La scelta è stata motivata -oltre per la nota efficacia strutturale del sistema FRCM ,certificata da numerosi laboratori  universitari – anche dalla compatibilità con il supporto murario.Infatti la resina epossidica ,per via della sua natura organica, avrebbe irrimedialbilmente chiuso la porosita della muratura che,impedendo gli scambi termoigrometrici con l’esterno, avrebbe deteriorato irrimedialmente  il materiale lapideo e l’intonaco della muratura.

La memoria evidenzia come il ripristino strutturale dell’edificio eseguito nel 2002 sia stato efficace contro l’evento sismico del 6 aprile 2009,che non ha causato danni strutturali o impedito l’uso di questo luogo di culto.