Prove in situ per la valutazione della risposta nel piano di un pannello murario in un edificio a L’Aquila
Ultima modifica: 2011-08-01
Sommario
La valutazione dei parametri meccanici della muratura storica, ed in particolare della resistenza a taglio dei pannelli murari, è uno dei problemi più critici per la conservazione del costruito storico in area sismica, per la difficoltà di eseguire prove davvero attendibili senza produrre un impatto significativo sulla costruzione.
Il problema è particolarmente sentito per la ricostruzione a L’Aquila, in quanto da parte di molti sono stati avanzati dubbi sulla qualità della muratura locale, che possono essere chiariti solo attraverso prove di tipo distruttivo.
In collaborazione con l’ufficio tecnico del Comune dell’Aquila, sono stati hanno individuati, in un comparto edilizio sito nel centro storico e destinato alla demolizione, alcuni setti murari apparsi idonei per effettuare prove in situ. In particolare, uno di essi è stato provato al fine di una caratterizzazione meccanica della resistenza a taglio nel piano (altri saranno testati, da parte di un altro gruppo di ricerca, nei riguardi di azioni ortogonali al piano) .
La scelta è stata condizionata da varie problematiche, quali quelle della sicurezza operativa e dell’accessibilità, ma la prerogativa principale è stata quella della “rappresentatività” della tipologia muraria, nei confronti di quella più frequente nel costruito esistente in quell’ambito Abruzzese.
La muratura selezionata è quella classica dell’area in esame, costituita da piccoli conci di calcare, risultanti quasi da una scheggiatura del blocco originario, apparecchiata su due fodere, poco ammorsate tra di loro.
Il pannello murario è largo 3.3 m, alto 1.8 m e ha spessore pari a 60 cm; esso si trova al primo piano ed è stato sganciato dal solaio, in modo da risultare libero in sommità.
Il tipo di prova che è stata progettata è del tipo ciclico e prevede inizialmente delle fasi di carico quasi statico, con possibilità di evoluzione verso azioni, sempre alternate, di tipo quasi dinamico.
La condizione attuale del fabbricato in esame, originariamente su tre livelli, oggi ridotti a due, insieme alla tipologia di prova ideata, ha comportato la necessità di mettere a punto una apposita “macchina” di prova.
Sono stati progettati dei contrappesi, necessari per fornire al setto da testare un valore significativo della tensione di compressione verticale, e sono stati utilizzati pannelli adiacenti (debitamente rinforzati) per offrire il necessario contrasto ai martinetti, destinate ad imprimere le sollecitazioni orizzontali alternate.
Nell’articolo ci si propone di illustrare dettagliatamente gli scopi della prova programmata, le modalità di esecuzione, nonché i risultati ottenuti.
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