ANIDIS - L'ingegneria Sismica in Italia, ANIDIS 2013 - XV Convegno

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Metodologia diretta per la stima dello smorzamento supplementare necessario per l’adeguamento sismico con sistemi di dissipazione passiva

Pier Paolo Diotallevi, Luca Landi, Simone Lucchi

Ultima modifica: 2013-05-13

Sommario


Questo articolo propone un metodo semplificato per il calcolo dello smorzamento supplementare che è necessario fornire ai fabbricati esistenti, mediante un sistema di dissipazione passiva, per ottenere l'adeguamento ai livelli di intensità sismica richiesti dalla normativa. In letteratura questo valore viene ottenuto prevalentemente mediante procedure iterative, descritte e riportate nelle principali normative internazionali. Obiettivo di questo procedimento è invece la determinazione diretta dell'indice di smorzamento supplementare, mediante l'utilizzo, come dati di partenza, dei valori della duttilità disponibile e della massima accelerazione sostenibile dalla struttura, ottenibili dall'analisi statica non lineare. Il metodo proposto si basa sulla costruzione delle "curve ad accelerazione di progetto costante", ricavabili a partire dallo spettro di risposta, che consentono di determinare lo smorzamento complessivo richiesto come funzione del periodo secante della struttura, ovvero quello associato alla rigidezza secante correlata al massimo spostamento nell'analisi di pushover. Combinando queste curve con le "curve a duttilità costante", le quali consentono di stabilire una relazione tra lo smorzamento effettivo e quello supplementare per un qualsiasi valore della duttilità disponibile e per ogni tipologia di dissipatori, è possibile determinare lo smorzamento supplementare richiesto e progettare il sistema di dissipazione. Tali curve consentono anche di valutare il massimo miglioramento raggiungibile sulla struttura, in termini di accelerazioni sostenibili, applicando la massima percentuale di smorzamento supplementare consentita dalla normativa italiana. Il procedimento proposto è stato ricavato eseguendo una serie di analisi statiche non lineari su due telai piani in calcestruzzo armato, di tre e sei piani, progettati senza presidi antisismici e modellati considerando un comportamento non lineare: i risultati ottenuti sono stati successivamente verificati eseguendo delle analisi dinamiche non lineari con accelerogrammi. Infine il metodo è stato applicato per l'adeguamento di un edificio esistente, situato in Italia, e progettato senza considerare le azioni sismiche. 

 


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