ANIDIS - L'ingegneria Sismica in Italia, ANIDIS 2013 - XV Convegno

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LE STRUTTURE AD ARCO NEGLI AGGREGATI SU PENDIO: UN CASO STUDIO NEL CENTRO STORICO DI SAN PIO DELLE CAMERE (AQ)

Roberta Fonti, Antonio Formisano, Federico M. Mazzolani

Ultima modifica: 2013-06-04

Sommario


Lo studio della vulnerabilità sismica dei centri storici minori, a seguito dei recenti accadimenti catastrofici che hanno investito buona parte della penisola italica, ha ormai assunto grande rilevanza ed attualità in ambito scientifico. In tale contesto è stata infatti condotta un’intensa attività di studio e ricerca nei comuni di Poggio Picenze e San Pio delle Camere, entrambi duramente colpiti dal sisma aquilano del 6 Aprile 2009. Con particolare riferimento al comprensorio Sampiano, in collaborazione con l’Università di Pisa (coord. M. Sassu), è stato possibile individuare e sviluppare nell’ambito del progetto ReLUIS II - DPC 2010-13 uno studio sistematico dell’intero edificato storico con l’obiettivo finale di individuare le modalità aggregative delle diverse unità strutturali rinvenuti sul territorio utile alla conoscenza del loro comportamento sismico. Nel dettaglio, la presente memoria illustrerà la forte intercorrelazione fra il tessuto edilizio e le possibilità compositive offerte dall’orografia del sito, fino all’individuazione di più casi studio rappresentativi dei modelli insediativi di base e della tecnica costruttiva locale, basata sulle capacità delle maestranze del posto e sulla possibilità di rinvenire facilmente sul territorio la pietra calcarea locale.

Il caso preso in esame è afferente la tipologia degli aggregati isolati su pendio che si sviluppa parzialmente in posizione ipogea lungo la linea di massima pendenza del clivo naturale, con un apparato strutturale scandito da una sequenza di configurazioni ad arco con sviluppo mono - bi o tridimensionale, sia in pianta che in elevato. Premesso ciò, alla luce delle odierne Norme Tecniche per le Costruzioni e del relativo Allineamento delle Linee Guida per i Beni Culturali, si procederà all’individuazione ed alla comparazione dei diversi metodi di analisi attualmente in essere per gli archi, seguendo dapprima i tradizionali precetti dettati dall’analisi limite e legati principalmente all’individuazione dei possibili meccanismi locali di collasso, ed eseguendo successivamente delle analisi di tipo globali capaci di coglierne il comportamento prettamente scatolare. Il fine ultimo della memoria è quello di evidenziare il ruolo degli archi come elementi di contrasto che, se correttamente posati in opera, possono realizzare in fase sismica, attraverso il mutuo impedimento fra di essi, un unicum costruito capace di conseguire un efficace comportamento strutturale.  


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