ANIDIS - L'ingegneria Sismica in Italia, ANIDIS 2013 - XV Convegno

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Interventi di miglioramento sismico e affidabilità nella valutazione di vulnerabilità - Il caso della chiesa di S.Nicolò a Carpi

devis sonda, marco cossu

Ultima modifica: 2013-05-24

Sommario


Il 20 e 29 Maggio 2012 due sismi di magnitudine rispettivamente 5.8 e 5.9 Richter hanno scosso l'Emilia, interessando anche il Comune di Carpi. In particolare gli eventi sismici hanno interessato la chiesa di San Nicolo, una delle principali chiese di Carpi. La struttura della chiesa, consacrata il 26 aprile 1522, risulta, per molti aspetti, quella tipica degli edifici di culto risalenti allo stesso periodo. Gli studiosi ritengono che la chiesa attuale tragga origine dal completamento di un corpo di fabbrica a pianta centrale (Fase costruttiva I ) integrato dall’appendice attribuita a Baldassarre Peruzzi ( Fase costruttiva II ) che ne trasformò il sistema distributivo secondo uno schema longitudinale a tre navate con transetti.  La documentazione disponibile fornisce informazioni relative ai danni subiti dalla chiesa per effetto dei sismi del 1832, 1987 e del 1996, consentendo così di individuare le principali vulnerabilità già manifestate dalla struttura.

L’edificio è già stato oggetto di un intervento di miglioramento sismico concluso nei primi anni del 2000, e di una valutazione di vulnerabilità sismica (condotta secondo le attuali normative sismiche) conclusa pochi mesi prima che il terremoto scuotesse l'area. Durante l'evento del 29 Maggio era installata nel comune di Carpi una stazione di registrazione che ha consentito di conoscere l'intensità dell'azione sismica risentita nel sito. Risulta quindi interessante verificare l'efficacia delle tecniche di intervento utilizzate nel miglioramento sismico della chiesa e l'affidabilità delle valutazioni di vulnerabilità concluse prima dell'evento sismico. La chiesa ha subito danni significativi, in particolare dopo la seconda scossa, che hanno condotto alla chiusura dell’edificio al pubblico. Vengono inoltre illustrati i criteri e le tecniche di messa in sicurezza temporanea e le proposte di successivo intervento con tecnologie innovative.

 

 


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