Il terremoto dello scorso maggio ha messo in luce le vulnerabilità sismiche degli edifici industriali costruiti prima dell’entrata in vigore dell’attuale normativa sulle costruzioni. Tali edifici sono spesso caratterizzati da collegamenti inadatti a trasferire le sollecitazioni di tipo sismico e a garantire la compatibilità di spostamenti e rotazioni associate all’alta flessibilità delle strutture in esame.

Il presente articolo, partendo dalle vulnerabilità associate a un caso studio, prende in considerazione in modo critico gli interventi di miglioramento e adeguamento possibili sottolineando l’influenza delle connessioni tegolo-trave e trave-pilastro e della presenza di tamponamenti in muratura. Sarà inoltre trattato il confronto tra le accelerazioni di picco del terreno associate all’eliminazione delle varie vulnerabilità riscontrate.