ANIDIS - L'ingegneria Sismica in Italia, ANIDIS 2011 - XIV convegno

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HAITI 2010: VERIFICHE DI AGIBILITA' POST-SISMCA

devis sonda, marco cossu

Ultima modifica: 2011-06-22

Sommario


Dopo 240 anni di inattività, la rottura della faglia il 12 gennaio 2010, ha prodotto un terremoto di magnitudine 7.0 (USGS) nell'isola di Haiti, vicino alla capitale Port au Prince. Il terremoto è stato un disastro incredibile per Haiti; con circa 230.000 morti, migliaia di feriti e circa 2 milioni di persone senza tetto. Una PGA massima di 0,30 g è stata stimata sulla base dei dati strumentali, con un singolo strumento in Haiti lungo la costa Nord, lontano dalla capitale, tuttavia i danni osservati indicano una stima di circa 0,45 g. Il principale aspetto del terremoto di Haiti è la completa assenza di dettagli sismici nelle costruzioni, dalle singole abitazioni agli edifici multipiano nel centro di Port au Prince. La principale tecnica costruttiva consiste in strutture con pesanti solette in c.a. con esili pilastri poco armati e tamponamenti con blocchi di calcestruzzo spesso realizzati con materiali di scarsa qualità. Pesanti solai con colonne snelle sono frequenti in un ambiente con forti venti durante gli uragani. L'attività di verifica di agibilità degli edifici è stata gestita dalla società californiana Miyamoto International su mandato e supervisione dell'UNOPS (United Nations Office for Project Services) e in collaborazione con MTPTC (Ministry of Public Works, Transport, and Communication). Miyamoto International ha selezionato e formato gli ingegneri haitiani per le verifiche sugli edifici. Le ispezioni sono state condotte seguendo la procedura delle norme americane ATC20, ad un primo livello di verifica rapida; le squadre di verifica erano composte da un capo squadra (ingegnere o architetto) e due o tre tecnici. La partecipazione degli autori nella verifica post-sismica in un contesto così particolare ha consentito di maturare un'esperienza nelle problematiche specifiche che accomunano i paesi in via di sviluppo.


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