ANIDIS - L'ingegneria Sismica in Italia, ANIDIS 2011 - XIV convegno

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Il ruolo degli impalcati nel comportamento sismico degli edifici storici in muratura.

Pietro Lenza, Gaetana Pacella

Ultima modifica: 2011-06-24

Sommario


Parlare di impalcati di edifici storici in muratura, sia pure limitando l’analisi ai fabbricati ordinari costituenti l’edilizia di tessuto della città storica, significa far riferimento a costruzioni che sono state realizzate nell’arco di numerosi secoli e presentano quindi una estesa gamma di configurazioni strutturali.

In sintesi possiamo riscontrare impalcati costituiti da volte in muratura, da solai con travi lignee o metalliche isostaticamente appoggiate alle pareti o infine, nelle costruzioni più recenti, da solai latero cementizi connessi a cordoli di piano che interrompono la continuità in verticale delle murature.

Solo per l’ultima configurazione è possibile, salvo le doverose verifiche di resistenza e rigidità, considerare l’impalcato come un diaframma rigido che collega l’insieme scatolare delle pareti, richiamando quindi un comportamento dell’impalcato  simile a quello assunto nei moderni edifici intelaiati in c.a. o acciaio.

La nota si propone di esaminare il più problematico comportamento delle altre due configurazioni che, a parere degli Autori, è stato nella prassi tecnica sottovalutato per quanto attiene la  capacità di collegamento delle pareti e di distribuzione dell’azione simica tra esse.

Per gli impalcati con solai piani si richiama la modellazione qualitativa ad arco e quella più suscettibile di analisi quantitative che si configura come  un sistema di puntoni.

La nota approfondisce in particolare il caso degli impalcati a volte. Si richiamano infatti le soluzioni tensionali per carichi gravitazionali [1-2 ] che non richiedono sforzi di trazione e che evidenziano un funzionamento globale delle possibili geometrie curve riconducibile ad una coppia di archi che esercitano l’azione spingente nei cantonali delle singole cellule dell’edificio.

Si propone quindi una modellazione semplificata che, utilizzando la naturale compressione dei suddetti archi per carichi verticali e la loro interconnessione spaziale, fornisce la rigidezza dell’impalcato in opposizione alla distorsione della singola cella, ricavandone i limiti correlati alla resistenza a compressione del materiale, alla sua decompressione ed infine alla possibile instabilità.

I valori ottenuti con questa modellazione semplificata vengono confrontati con quelli ottenuti con un’analisi di alcune  strutture curve con il metodo FEM, ottenendo risultati incoraggianti.

Viene evidenziato ancora una volta il ruolo positivo delle catene metalliche che rendono affidabili tali possibili comportamenti utili per comprendere e valutare la capacità sismica dell’antica fabbrica.

 

[1] P.Lenza:"Sul comportamento statico di volte in muratura";4° Con­vegno Nazionale ANIDIS "L'Ingegneria Sismica in Italia", Milano 4-6 ottobre 1989; Patron Editore, Bologna 1990.

 

[2] P. Lenza:"Analisi sismica di volte in muratura"; Atti del 5° Convegno Nazionale ANIDIS Palermo 22-26/9/91.

 


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