ANIDIS - L'ingegneria Sismica in Italia, ANIDIS 2011 - XIV convegno

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Prove su Tavola Vibrante su Pareti Singole e Accostate a Muri Trasversali. Simulazioni Numeriche Preliminari

Omar Al Shawa, Alberto Mauro, Gianmarco de Felice, Luigi Sorrentino

Ultima modifica: 2011-07-18

Sommario


Si riportano i risultati di una campagna di analisi numeriche su modelli di una parete sollecitata fuori del proprio piano da registrazioni accelerometriche. Le analisi numeriche sono propedeutiche alla scelta degli accelerogrammi, e dei rispettivi fattori di scalatura, da impiegare in prove su tavola vibrante. Si considerano due condizioni di vincolo: parete singola (in oscillazione bilaterale) e parete accostata a muri trasversali (in oscillazione monolaterale). Dopo aver richiamato i modelli meccanici impiegati nelle analisi numeriche, si motiva la scelta iniziale di sei accelerogrammi. Sulla base dei risultati delle simulazioni computazionali si selezionano tre accelerogrammi da impiegare in laboratorio per ciascun tipo di prova. Si considerano tre possibili fattori di scalatura. Il primo legato al fattore di scala del modello rispetto a un oggetto reale di riferimento: si adotta il valore unitario. Il secondo legato allo svolgimento di un'analisi dinamica incrementale: si opta per un coefficiente da applicare alle sole ampiezze in un intervallo compreso fra 0.5 e 1.5. Il terzo, applicato sia alle ampiezze, sia ai periodi, per tener conto della dispersione della risposta di questi oscillatori ed estrarre dalle analisi numeriche un dato statisticamente più robusto: si adotta una distruzione normale con media unitaria e coefficiente di variazione pari a 0.05. Nelle analisi parametriche svolte sono stati considerati diversi valori del coefficiente di imperfezione geometrica delle sezioni sede di cerniera di dondolamento e del fattore di riduzione del coefficiente di restituzione. Questo ultimo parametro è stato tarato sulla base di una parallela campagna sperimentale su pareti murarie soggette a oscillazioni libere. Il confronto fra oscillazioni bilaterali e monolaterali mostra che non sempre le prime sono più pericolose delle seconde.

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