ANIDIS - L'ingegneria Sismica in Italia, ANIDIS 2011 - XIV convegno

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Comportamento ciclico sperimentale nel piano di fasce in muratura di pietra

Francesco Graziotti, Guido Magenes, Andrea Penna, Alessandro Galasco

Ultima modifica: 2011-07-11

Sommario


L’osservazione dei danni al costruito in muratura dovuti agli eventi sismici, la simulazione numerica della risposta delle pareti murarie nel piano e campagne sperimentali condotte recentemente hanno messo in evidenza l’importanza del ruolo delle fasce di piano nella risposta  sismica degli edifici in muratura. L'attuale conoscenza di questi elementi strutturali e del loro comportamento ciclico non è tuttavia ancora supportata da un'adeguata sperimentazione. La normativa italiana discrimina l’effetto di accoppiamento fornito da questi elementi in funzione della presenza di un altro elemento strutturale resistente a trazione, come una catena metallica o un cordolo in calcestruzzo armato.

Pertanto lo scopo del lavoro è indagare sul comportamento ciclico nel piano delle travi in muratura ordinaria, sia in presenza che in assenza di accoppiamento con elementi resistenti a trazione. In quest'ottica particolare importanza riveste l’analisi dell’eventuale ruolo dell'ammorsamento degli elementi all'interfaccia maschio/fascia. E’ stata appositamente progettata  un’apparecchiatura sperimentale per provare sottosistemi strutturali in muratura, senza riduzione di scala, costituiti da una porzione di muratura  ad “H” con una fascia centrale e maschi laterali: l'architettura di prova permette di studiare il comportamento ciclico di una fascia ammorsata ai maschi adiacenti, soggetti a compressione verticale, anche in assenza di compressione assiale per l’elemento fascia.

Lo studio si basa su due prove sperimentali cicliche quasi statiche eseguite presso il laboratorio di EUCENTRE su provini in muratura in pietra a doppio paramento, con fascia muraria sorretta da un architrave ligneo. Una delle prove è eseguita senza alcun elemento resistente a trazione, mentre nella seconda è stata inserita una catena metallica con tiro iniziale controllato. L’evoluzione di forze, spostamenti e deformazioni durante le prove è stata monitorata sia mediante strumentazioni tradizionali sia grazie all’utilizzo di telecamere ad alta definizione in grado di ricostruire il campo di spostamento di un numero di marker passivi disposti sul provino.


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