ANIDIS - L'ingegneria Sismica in Italia, ANIDIS 2011 - XIV convegno

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PROCEDURA PER LA VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITA’ SISMICA DEGLI EDIFICI SCOLASTICI IN C.A.

Natalino Gattesco, Rita Franceschinis, Fabio Zorzini

Ultima modifica: 2011-07-08

Sommario


Molti degli edifici strategici o soggetti ad affollamento, presenti nelle zone classificate di media ed alta sismicità, non sono stati progettati con criteri antisismici. Vista l’importanza che questi edifici rivestono nei confronti della pubblica incolummità è necessario procedere alla valutazione della resistenza alle azioni sismiche, e se non adeguata, intervenire mediante rinforzo. L’elevato numero di questi edifici richiede ingenti somme di denaro solo per l’esecuzione delle verifiche, si rende quindi necessario poter quantificare la resistenza sismica mediante procedure semplificate che consentano di costruire una scala di priorità di intervento in tempi brevi e con l’impiego di risorse molto limitate.

Il lavoro qui presentato è stato sviluppato nell’ambito di un progetto di ricerca denominato ASSESS, finanziato dalla Protezione Civile e dalla Regione Friuli Venezia Giulia, e finalizzato alla definizione delle priorità di intervento per la riduzione del rischio sismico degli edifici scolastici. In particolare è presentata una procedura semplificata per la stima della resistenza sismica degli edifici esestenti con struttura portante in conglomerato cementizio armato.

Da una preliminare fase di ricerca documentale presso gli archivi tecnici è emerso che in Friuli Venezia Giulia si è avuta una progressiva diffusione delle strutture portanti in c.a. a partire dagli anni ‘60, con concezione strutturale a telaio unidirezionale. Con gli anni ’70 le tipologie strutturali si sono diversificate, includendo anche le strutture costituite da pareti in calcestruzzo e quelle formate da telai misti a setti.

L’obiettivo è quello di costruire una procedura univoca e di rapida applicazione per la stima della resistenza alle azioni orizzontali delle strutture esistenti in c.a., a partire dalla conoscenza di un numero limitato di dati. Siccome la maggior parte degli edifici in calcestruzzo armato che hanno subito terremoti hanno manifestato considerevoli danni concentrati nel piano terra, è stata sviluppata una procedura che consente di quantificare la resistenza dell’edificio facendo riferimento alle strutture resistenti del solo piano terra. Per rendere attendibile questa semplificazione sono stati eseguiti studi analitici e parametrici al fine di individuare la più opportuna schematizzazione, sia in termini di rigidezza che in termini di resistenza, delle varie tipologie strutturali in modo da tenere in considerazione l’influenza della struttura sovrastante sul comportamento al piano terra.

La validazione della procedura proposta è stata eseguita comparando i risultati ottenuti con la stessa con i risultati ottenuti con procedure numeriche di calcolo automatico di comprovata validità e che analizzano l’intero edificio. Un esempio evidenzia la semplicità di applicazione degli strumenti di analisi proposti ed il limitato numero di dati necessari sottolineando l’efficacia degli strumenti stessi per la stima della resistenza sismica degli edifici in c.a.

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